Formella N°50

Bastia elevabile


Macchina rappresentata: Bastia elevabile

Autore del disegno: Francesco di Giorgio Martini

Descrizione: La formella rappresenta una piattaforma con riparo merlato sollevabile (nel disegno dell’Opusculum de architectura conservato al British Museum il riparo viene integrato con un capannamento). Il sistema è messo in moto mediante la rotazione di una presa di forza a sezione quadrata visibile nella parte bassa della formella. La rotazione della presa è effettuata spingendo manualmente una stanga inserita nelle fessure. La forza applicata aziona una vite senza fine, la quale trasmette il movimento alla ruota dentata.

Sempre secondo lo stesso meccanismo, le due viti senza fine solidali alla ruota dentata trasferiscono il movimento a due rocchetti con scanalature verticali. A questi due rocchetti sono fissate altre due viti senza fine sulle quali si avvita, abbassandosi e alzandosi, il ripiano superiore, mediante accoppiamento vite-madrevite. L’abbassamento e l’innalzamento della piattaforma dipendono dalla direzione nella quale viene mossa la presa. La concatenazione di ingranaggi permette di sollevare corpi pesanti riducendo lo sforzo necessario. Nel codice Opusculum de architectura, ora conservato al British Museum (codice 24949, f. 81v), sono assenti le due sagome sulla piattaforma fissa al centro della formella. Secondo gli studiosi la figura di sinistra sarebbe un albero di ulivo, mentre la figura di destra ritrarrebbe una scimmietta o Francesco di Giorgio Martini. Le aggiunte di queste due figure sono probabilmente dovute al lapicida. La macchina così concepita ha soluzioni meccaniche ancora oggi seguite.

Applicazioni e materiali utilizzati:  La macchina era impiegata in ambito bellico per compiere assalti. Grazie all’innalzamento di una piattaforma mobile, essa permetteva di superare le mura nemiche e di avere una linea di tiro favorevole. Il ripiano è protetto da un riparo merlato. Esso serviva come protezione e allo stesso tempo permetteva la visibilità degli assedianti. La macchina poteva essere utilizzata anche in ambito civile, soprattutto per sollevare pesi. Essa era costruita utilizzando principalmente legno per la struttura e legno duro o bronzo per i meccanismi.

I meccanismi: La combinazione di viti senza fine, ruote dentate e viti-madreviti permette di convertite un moto rotatorio delle stanghe in un moto rettilineo della piattaforma e di ridurre lo sforzo necessario per il sollevamento della piattaforma. Le viti e le ruote dentate erano già impiegate in epoca ellenistica.


Progetto PANN20_00029: Alle radici dell’umanesimo scientifico. Valorizzazione con le tecnologie della realtà virtuale e aumentata delle macchine rappresentate nelle formelle del Palazzo Ducale di Urbino. Progetto realizzato con il parziale contributo dal MUR: legge  28 marzo 1991 n. 113 , “Iniziative per la diffusione della cultura scientifica”.

Scan it!

Dopo aver installato l’app sul tuo device, puoi scansionare con la fotocamera le immagini delle macchine delle formelle ricostruite in 3D e visualizzarle sul tuo schermo, in modo da vedere la simulazione del loro funzionamento. Queste macchine virtuali possono essere osservate in ogni direzione ed in ogni particolare.

L’app per Android può essere scaricata da Google Play Store cercando FormelleAR o inquadrando con la fotocamera del proprio dispositivo il QR Code a lato.

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