Francesco di Giorgio Martini (1439-1501)


Francesco di Giorgio Martini (1439 Siena – 1501 Siena) si forma probabilmente nella bottega di Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta. Nel 1469 Francesco di Giorgio Martini è nominato “operaio dei bottini”, ovvero di quei condotti sotterranei che conducevano l’acqua nella città di Siena. L’interesse per le opere di idraulica e di scavo porta Francesco di Giorgio a consultare e studiare i codici di macchine di Mariano di Jacopo detto il Taccola. Sulla base della lettura dei codici del Taccola, negli anni Sessanta Francesco di Giorgio scrive quello che si può considerare il primo codice, detto Codicetto (BAV, Urb. lat. 1757). Nel Codicetto convergono gli appunti tratti dal Taccola e da altri autori antichi (Vegezio, Frontino, Vitruvio, Marco Greco e Tolomeo, e, probabilmente dopo il suo arrivo in Urbino, piante di fortezze e appunti di macchine da Valturio), le sue idee di numerosi meccanismi e le sue proposte migliorative.

Alla fine del 1475 Francesco di Giorgio Martini fu chiamato da Federico da Montefeltro a Urbino. Collaboratore di Francesco di Giorgio è Giacomo Cozzarelli. Risale probabilmente a questi anni la stesura dell’Opusculum de architectura (Londra, British Museum, Asset number 513528001 [Harley 3281]). Il codice, dedicato al duca Federico, contiene disegni di macchine e fortezze al fine di mettere in luce le proprie qualità di ingegnere. Nel novembre 1477 egli stesso si sarebbe dichiarato ufficialmente residente del Ducato di Urbino. Nell’Opusculum sono incluse macchine belliche antiche e moderne, macchine civili, macchine idrauliche e piante di fortezze. Queste macchine presentano miglioramenti e novità rispetto a quelle del Taccola.

Nell’area del Montefeltro Francesco di Giorgio Martini dirige numerosi lavori, tra cui la rocca di Sassocorvaro, il completamento del duomo di Urbino, del convento di S. Bernardino, del convento di S. Chiara e del Palazzo Ducale in particolare termina i bassorilievi in pietra raffiguranti trofei e macchine a uso civile e militare, ora conosciuti come Fregio dell’arte della guerra, inserendo anche l’inscrizione in onore di Federico da Montefeltro. Probabilmente Francesco di Giorgio Martini è anche l’autore del Palazzo Ducale di Gubbio. Possono essere attribuiti a Francesco di Giorgi Martini gli aggiornamenti delle rocche di San Leo (1476-78) e di Fossombrone (1480 circa).

Dopo la morte di Federico da Montefeltro, Francesco di Giorgio Martini realizza importanti lavori anche fuori dal Ducato, come a Siena (ponte di Macereto) e a Cortona (chiesa di S. Maria delle Grazie al Calcinaio, incarico che accetta su invito di Luca Signorelli). Nel 1486 Francesco di Giorgio Martini progetta il nuovo Palazzo Comunale di Jesi.

Dalla metà del 1489 Francesco di Giorgio Martini torna probabilmente definitivamente a Siena, e dal 1490 inizia a lavorare in tutta Italia, come a Milano a e Pavia. Durante questi viaggi Francesco di Giorgio Martini incontra Leonardo da Vinci e Donato Bramante. Tornato a Siena nel luglio, nell’agosto è nuovamente a Urbino. In questi anni va a Bologna, a Venezia, ritorna a Firenze per poi partire verso Napoli. Anche durante i suoi incarichi nel napoletano, Francesco di Giorgio Martini continua a Siena la sua attività soprattutto nel campo dell’architettura militare. Nel 1499 è nuovamente a Urbino, per allestire fortificazioni contro Cesare Borgia, e nel 1500 a Loreto.

Rimasti manoscritti, i trattati constano di più versioni pervenuteci in diversi codici:

Traduzione vitruviana (Firenze, Bibl. nazionale, Magliabechiano II.I.141, parte 2);

Nel codice Magliabechiano (Firenze, BNC, Magliabechiano II.I.141, parte 2), dopo essersi soffermato sulle macchine antiche, Francesco di Giorgio Martini tratta le bombarde e, dopo una appassionata lode di Federico da Montefeltro, esamina le parti delle fortezze da lui costruite nel Montefeltro. La trattazione delle macchine idrauliche, di sollevamento e trasporto è forse stimolata anche da considerazioni successive all’incontro con Leonardo, che avrebbe a sua volta studiato e annotato i trattati di Francesco.

Torino, Bibl. reale, Saluzziano 148;

Firenze, Bibl. Laurenziana, Ashburnham 361;

Siena, Bibl. comunale degli Intronati, cod. S.IV.4;

Firenze, Bibl. nazionale, Magliabechiano II.I.141, parte 1;

Reggio Emilia, Bibl. municipale, Regg. A.46.9 bis.

Biblioteca Vaticana Apostolica, Bav Urb. Lat. 1757; Bav Urb. Lat. 1397.

Fonte: Francesco Paolo Fiore e Claudia Cieri Via, Francesco di Giorgio di Martino, in Dizionario Biografico degli Italiani, volume 49, Treccani, 1997

error: Content is protected !!