Sega Idraulica
Macchina rappresentata: Sega meccanica azionata con ruota idraulica a pale
Autore del disegno: Francesco di Giorgio Martini
Descrizione: La sega è azionata da una ruota idraulica con pale (posizionata in basso a destra) mediante il meccanismo di trasmissione biella–manovella. Tale meccanismo trasforma il movimento rotatorio della ruota in moto rettilineo alternato della sega. Nel codice Opusculum de architectura, ora conservato al British Museum (codice 24949, f. 72v), la ruota viene messa in movimento da un corso d’acqua.
Il movimento della ruota mette in moto alternato la sega. Quando la sega si abbassa taglia, quando si alza si ha l’avanzamento del pezzo da sezionare. Al telaio della sega è imperniata un’asta che con il moto verticale di andata e ritorno imprime ad un albero (a destra della formella) un moto rotatorio. A questo albero è collegata una seconda asta che riceve il movimento e, quando la sega si alza, spinge sul dente della ruota (posizionata alla sinistra della formella) producendo sul tamburo, solidale alla ruota, l’avvolgimento della fune. La fune traina un carrello sul quale è posizionato il materiale da segare. Il nottolino (alla sinistra della formella) impedisce il moto retrogrado del tamburo.
Applicazioni e materiali utilizzati: La macchina era impiegata per segare materiali lignei o lapidei da utilizzare sia in ambito civile sia in ambito bellico (per costruire sistemi di difesa e di offesa). Essa era costruita utilizzando principalmente i seguenti materiali: legno per la struttura, ferro per la sega e per alcune parti dei meccanismi e la canapa per la corda. La macchina trasforma l’energia idraulica in energia meccanica che a sua volta viene impiegata nell’operazione di taglio del pezzo.
I meccanismi: Nel Rinascimento questo tipo di macchina era ampiamente diffuso. Essa sfrutta la trasformazione dell’energia idraulica in energia meccanica, principio usato per mettere in movimento le macine dei mulini ad acqua. Il sistema ruota dentata collegata a un tamburo alla sinistra della macchina è equiparabile a un piccolo verricello. Questi meccanismi erano già impiegati in epoca antica. Lo storico Strabone narra che Mitridate VI (120-63 a. C.) avesse fatto costruire un mulino idraulico.
Progetto PANN20_00029: Alle radici dell’umanesimo scientifico. Valorizzazione con le tecnologie della realtà virtuale e aumentata delle macchine rappresentate nelle formelle del Palazzo Ducale di Urbino. Progetto realizzato con il parziale contributo dal MUR: legge 28 marzo 1991 n. 113 , “Iniziative per la diffusione della cultura scientifica”.
Scan it!
Dopo aver installato l’app sul tuo device, puoi scansionare con la fotocamera le immagini delle macchine delle formelle ricostruite in 3D e visualizzarle sul tuo schermo, in modo da vedere la simulazione del loro funzionamento. Queste macchine virtuali possono essere osservate in ogni direzione ed in ogni particolare.
L’app per Android può essere scaricata inquadrando con la fotocamera del proprio dispositivo il QR Code a lato. Si richiede di autorizzare il download di file sconosciuto.