Mulino
Macchina rappresentata: Mulino (formella scomparsa)
Autore del disegno: Francesco di Giorgio Martini
Descrizione: La formella è andata probabilmente distrutta nel 1756 durante la fase di distacco dalla facciata esterna del Palazzo Ducale. L’unica traccia figurativa della formella scomparsa si deve ai rilievi di Piccini e pubblicati da Bianchini. La formella rappresentava un mulino presumibilmente alimentato ad acque, che mediante la combinazione di un sistema ruota dentata-pignone e volano mette in mote la mola in pietra. Nel disegno pubblicato da Bianchini non è presente il condotto che dovrebbe canalizzare l’acqua responsabile del movimento della ruota motrice.
Sulla sinistra è rappresentato un albero spoglio, presumibilmente una quercia.
Applicazioni e materiali utilizzati: Questa particolare macchina serviva per macinare cereali, in quanto le mole di pietra sono ad asse verticale. L’impiego del volano consente di regolare la velocità trasferita dalle ruote dentate alle macine. La macchina era costruita utilizzando principalmente legno o muratura per le componenti strutturali, legno per gli organi di trasmissione e la pietra per le mole.
I meccanismi: Il mulino, detto anche piastrino o pistrino, era una macchina utilizzata per la macinazione dei cereali o per la frangitura delle olive. Processo che richiedeva molta energia e molto tempo e quindi era stato automatizzato fin dai tempi più antichi. Mulini ad acqua sono descritti nel Libro X del De architectura di Vitruvio (25 a.C. circa).
Progetto PANN20_00029: Alle radici dell’umanesimo scientifico. Valorizzazione con le tecnologie della realtà virtuale e aumentata delle macchine rappresentate nelle formelle del Palazzo Ducale di Urbino. Progetto realizzato con il parziale contributo dal MUR: legge 28 marzo 1991 n. 113 , “Iniziative per la diffusione della cultura scientifica”.
Scan it!
Dopo aver installato l’app sul tuo device, puoi scansionare con la fotocamera le immagini delle macchine delle formelle ricostruite in 3D e visualizzarle sul tuo schermo, in modo da vedere la simulazione del loro funzionamento. Queste macchine virtuali possono essere osservate in ogni direzione ed in ogni particolare.
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